Dal 18 al 26 giugno si è svolta in Germania la quinta edizione dei Campionati Mondiali di Tiro a Segno Paralimpico, il più grande ed atteso appuntamento sportivo per gli amanti del settore. Circa 270 atleti si sono riuniti a Shul in una sfida di precisione e controllo, in cui i concorrenti usano pistole o fucili per sparare una serie di colpi ad un disco fisso posizionato a 10, 25 o 50 metri di distanza. L’obiettivo è fare il punteggio più alto centrando gli anelli più interni del bersaglio.

isabellaLa competizione di livello mondiale è aperta agli atleti con disabilità fisiche ma con piene funzionalità dell’arto inferiore o superiore. La FISPES, Federazione Italiana Sport Paralimpici Sperimentali ha convocato per il campionato tredici atleti azzurri (8 uomini e 5 donne) tra cui Isabella Vicanò, originaria di Valmontone ed impegnata da solo sei anni nel tiro con la pistola ad aria compressa ma già premiata con quattro medaglie d’oro in campionati italiani e medaglia d’argento in Spagna alla World Cup. Il Consiglio di Amministrazione della coop. LA SPONDA ha deliberato per lei una sponsorizzazione per consentirle di partecipare serenamente al mondiale in Germania. Ho avuto il piacere di poterle rivolgere alcune domande affinché possiate conoscerla meglio come persona e non solo come sportiva.

Isabella è un piacere ma soprattutto un onore conoscerti. Mi piacerebbe che anche chi ci legge possa avvicinarsi alla tua storia e alla tua personalità. Senza alcun dubbio hai il coraggio dalla tua parte.

Il piacere è anche mio nel sapere che posso raccontare la mia storia sportiva affinché anche altre persone nella mia stessa condizione possano intraprendere un percorso simile

Tu sei stata una dei tredici atleti azzurri convocati per i Mondiali che si sono appena svolti in Germania a Shul, ed hai avuto come competitori 268 tiratori provenienti da 55 paesi se mi sono informato bene. Come è andata la gara e se puoi regalarci qualche aneddoto.

Si eravamo veramente tanti, è stata un’esperienza bellissima aldilà del risultato finale che mi ha visto classificata al 20° posto individuale e al 4° posto in quello a squadra che non è da buttare essendo il mio esordio in un mondiale. Per quanto riguarda la mia prestazione non è andata come speravo ma vi assicuro che gareggiare contro atleti di altissimo livello e provata esperienza non è facile. Infatti all’inizio ha prevalso una grande emozione e poi durante la gara anche un po di panico, ma l’ho superata e ce l’ho messa tutta per ottenere il massimo. (Sorridendo poi continua…)Come aneddoto posso raccontare che dopo le rituali visite per la classificazione medica sono stata sorteggiata anche per l’antidoping….si vede che mi temevano veramente.

 Isabella, raccontaci il tuo avvicinamento al mondo dello sport.

Mi sono avvicinata a questo sport casualmente…mi trovavo al poligono di Velletri per assistere a una gara di un amico e quel giorno c’era in ritiro la nazionale para-olimpica di tiro a segno. Sono stata avvicinata dal commissario tecnico Paolo Damizia che mi ha proposto di provare a sparare con la pistola e dal quel giorno è diventato il mio attuale allenatore.

 C’è un idolo con cui sei professionalmente cresciuta e a cui ti sei ispirata nel tuo percorso?

Non mi sono mai ispirata a nessuno perché prima di incontrare il mio attuale tecnico non avevo mai seguito questo sport. Però da quel giorno proprio Paolo Damizia è diventato il mio padre putativo e il mio angelo custode e un esempio da seguire.

Conosciamoci meglio. Puoi raccontarci il tuo percorso, il risultato personale di cui vai orgogliosa e come l’hai raggiunto?

Nella mia breve carriera ho conseguito molti risultati importanti ma quello di cui vado più fiera è il secondo posto alla Coppa del Mondo di Alicante nel 2010 raggiunto in modo inaspettato visto che era la mia prima esperienza internazionale.Basti pensare che dopo circa un anno che mi allenavo ed ero già diventata campionessa italiana, anche contro il parere del mio allenatore sono partita lo stesso per l’ avventura in coppa del mondo.

Quali sono stati gli ostacoli, se li hai avuti, della tua disabilità prima di raggiungere il traguardo che ti eri prefissato?

Gli ostacoli che ho incontrato quando ho iniziato questo sport sono stati quelli di qualsiasi esordiente che prova a farsi largo in un mondo sportivo totalmente nuovo e per me che venivo dall’atletica leggera è stato difficile sparare seduta su una carrozzina, ma io sono caparbia e li ho superati egregiamente.

Mi ha molto affascinato una tua affermazione che, nella contraddizione del significato, racchiude la sua forza e il suo fascino. Mi riferisco ad una frase letta in una tua precedente intervista in cui dici: “Una pistola invece di uccidermi mi ha salvato la vita”. E’ chiaro e comprensibile il grande significato che il tiro a segno ha avuto nella tua vita non solo da sportiva, ma da persona che si trova a vivere delle disabilità quotidiane, non la tua ma quella del mondo che ti circonda fatto di barriere sociali e architettoniche, comunque di un mondo che ha ancora tanta strada da fare per rendere la disabilità una abilità. Noi della Onlus La Sponda partecipiamo alla costruzione di questa strada che ha come protagonisti persone che, come te, decidono in qualche sorta di competere per renderlo possibile e realizzabile. Secondo te è un dovere, anche morale, partecipare alla realizzazione di questo percorso e quali sono le componenti che hanno fatto la differenza nella tua realizzazione personale?

Nella vita quotidiana ci sono tante barriere sociali e architettoniche che devo superare ma questo non mi ha mai fermato perché Isabella barcolla ma non molla e sono contenta di sapere che voi della Sponda Onlus state dalla parte di chi ne ha bisogno e quindi se è vero che l’unione fa la forza allora questa è l’occasione di rimanere uniti e scavalcare tutti gli ostacoli.

Oltre ad essere una sportiva di talento e coraggio, sei una persona di grande solidarietà. Nel 2011 hai partecipato all’ottava Marcia della Pace Betlemme-Gerusalemme per 12 chilometri insieme a palestinesi e israeliani, uniti da una volontà di Pace. Sicuramente lo sport ha il potere di avvicinare popoli diversi. Dalla tua esperienza, cosa ti senti di dire per quello che sta accadendo oggi in quei territori che, infondo,  sono solo a meno di tre ore di volo da noi?

Purtroppo le guerre non fanno bene a nessuno e se servisse a fermare quella a Gaza io sarei disposta a rifare la marcia di 12 km al fianco delle due popolazioni.

Ti ringrazio per questa intervista e come sai, noi tutti ti sosteniamo affinché tu possa continuare  a collezionare sempre altri successi. Ma prima di salutarti vorrei che ci dicessi come possiamo fare per continuare a seguire la tua evoluzione da sportiva.

Il nostro sport è poco seguito sia dalla stampa che dalla tv ma per tutti gli aggiornamenti potete fare riferimento al sito della FISPES. Comunque il 19 e 20 settembre ci saranno i campionati italiani a Bologna e potete seguirmi anche andando sul mio profilo di  facebook Isabella Vicano

E noi saremo pronti a fare il tifo per te. Cara Isabella ti ringrazio e ti saluto con un in bocca al lupo per la tua carriera.

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